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DONNA PICCHIATA DAL MARITO: CODICE ROSSO L'Avvocato risponde 

DONNA PICCHIATA DAL MARITO: CODICE ROSSO

Abbiamo spesso affrontato l’argomento, in questa rubrica di approfondimento legale e sempre ce ne occuperemo, nella speranza che, mantenendo viva l’attenzione sul problema, si attivino sempre maggiori sforzi, sia da parte delle istituzioni che, soprattutto, della coscienza sociale, che devono essere la prima chiave di lettura per sconfiggere questo malcostume imperante.

Di qualche ora fa la notizia, pubblicata sul nostro giornale, di una donna ricoverata al Ruggi per percosse, che gradualmente si è aperta ai medici ed ai servizi sociali, raccontando l’ennesima storia di maltrattamento in famiglia, da parte di un marito violento.
Quante volte la cronaca si è interessata di episodi simili, e la cosa più triste è la certezza che, il numero di episodi che vengono riportati dai media, altro non è se non la punta di un enorme iceberg sommerso, che fa trapelare solo in minima parte quanto realmente avviene nel chiuso delle mura domestiche.
La notizia riportata dal quotidiano fa cenno al fatto che è stato immediatamente allertato il Codice Rosso.
Come è giusto per questa rubrica, cerchiamo di dare qualche notizia in più in merito a tale procedura.
La definizione, ormai di quasi quotidiana menzione, è riferita alla Legge 69/2019, provvedimento a lungo atteso da tutte le vittime di reati di stalking, abusi, maltrattamenti in famiglia o violenze sessuali, nonché da tutti quegli operatori del mondo della Giustizia, che combattono una guerra quotidiana, tentando di arginare il problema.
La norma prevede che la vittima di violenza domestica o di genere, venga ascoltata “obbligatoriamente” dal pubblico ministero, entro tre giorni dall’iscrizione dei fatti nel registro dei reati.
La riforma prescrive che, successivamente alla denuncia, vengano attivati con maggiore rapidità tutti i provvedimenti di protezione per le vittime.
In riferimento alle misure cautelari di prevenzione, quali la custodia in carcere, gli arresti domiciliari e l’apposizione di braccialetti elettronici, sono state approvate importanti modifiche, tali da rendere sempre più difficile l’avvicinamento alle persone offese, da parte degli stalker. Per la delicatezza della materia, sono stati predisposti corsi specifici per le Forze dell’Ordine, soprattutto per favorire e rendere più fluido il primo contatto con le vittime delle violenze.

Per maggiori informazioni è possibile richiedere la consulenza specifica dei legali dello Studio Legale Labonia.

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